PER PASQUA, “PALLE DI MOZART” A FINANZIERI DI GELA

“Il dolce corpo di reato”, fatto arrivare in Belgio direttamente da Vienna e spedito da Bruxelles: destinazione, caserma GdF di Gela

“MANGIATELE E NON ROMPETELE ” !

Gela (Caltanissetta): Palle e soprese! Un pacco, versione premium, contenente 500 gr. dei famosi cioccolattini “Mozart Kugeln – Palle di Mozart” sono stati fatti arrivare, direttamente dall’Austria presso la più importante base NATO in Europa e sede del Quartiere Supremo dell’intelligence euro-americana. Si tratta solo di un transito, sostiene l’insegnante gelese Domenico Timpanelli, che lavora e vive lì, dopo un contratto con il Ministero Affari Esteri che prevede benefici e maxi stipendi fino alla sua pensione.

L’intendo dell’insegnante è quello di distribuire palle e relative sorprese ad ogni finanziere che partecipò all’operazione fallimentare del suo ingiusto arresto, la farsa del pacco di droga, il 27 Aprile del 2012.

Sul pacco, contenente il dolce regalo, una scritta recita “great things inside” mentre sul coperchio una scritta di benvenuto recita: “Mangiatele e non rompetele!” Dentro il pacco, soffici pezzi di carta arrotolata garantiscono che le predette palle, durante il trasporto, non si rompano. Per l’ufficiale Salemi che coordinò l’ambigua operazione fallimentare, una maggiorazione con encomio di 4 palle, con conseguenti 4 sorprese:

  1. Fotocopie di assegni circolari, recentemente pagati al Timpanelli dal promoter truffatore e compagno di merenda del finanziere. Tale è, il criminale gelese Acciaro Vincenzo, che é stato condannato a restituituire 250 mila euro all’insegnante, somma truffata al predetto e che lo stesso Timpanelli ha trasferito in un suo conto estero.
  2. Copia dello stipendio del 31 Marzo 2025 del Timpanelli, per un importo di 10.186,00 euro.
  3. Copia di ulteriori 5.793,00 euro inviati a Timpanelli dal Ministero degli Esteri in data 28 Marzo 2025 e di altri 5.908,00 euro ricevuti dall’Ambasciata d’Italia a Charleroi, in data 4 Aprile 2025 come maggiorazione ed ulteriori benefici per il suo impiego come insegnante presso la NATO.
(Pagamenti inviati dall’Italia al Timpanelli, oltre a percepire stipendi come insegnante fantasma in Sicilia)

4. Copia dell’ultima sentenza di assoluzione in capo a Timpanelli, dopo un ulteriore denuncia della GdF di Gela, fallita anche quella come tutte le precedenti.

Per il maresciallo Rappoccio invece, solo 2 palle e copia degli stipendi che Timpanelli continua a percepire come insegnante in Italia e che percepirà, per altri 9 anni, fino alla pensione, senza mai andare ad insegnare nella Scuola ubicata in Sicilia.

Agli altri finanzieri, copia dei doppi contributi (un anno di lavoro al Timpanelli valgono due), erogati da INPS, in qualità di insegnante fantasma della scuola italiana.

Timpanelli, spera che i finanzieri s’inventino un altro reato e che gli stessi lo denuncino nuovamente. Il professore, che in 13 anni ha collezionato tantissime sentenze in suo favore, sta già pensando ad un nuovo processo contro alcuni di quei finanzieri per persecuzione giudiziaria e relativo risarcimento danni.

Un pacco di 500 gr. ma contenente hascisc e non “palle di Mozart”, il 27 Aprile del 2012, l’ufficiale GdF Paolo Salemi di Avola, il maresciallo Rappoccio ed altri finanzieri coinvolti, sostennero di averlo trovato dietro la ruota esterna di una vettura bassa e sportiva di proprietà proprio del Timpanelli.

Un pacco di droga, che secondo periti accreditati, mai e poi mai, poteva essere inserito dietro la ruota di una Peugeot 308 coupé cabrio considerato lo spazio esiguo tra ruota e parafango.

L’insegnante Timpanelli finì in carcere da innocente e l’ufficiale Paolo Salemi di Avola, dopo averlo arrestato al grido di “bingo e vittoria” si preoccupò subito di fare sparire l’involucro che conteneva la droga e le impronte digitali di chi lo aveva portato per incastrare Timpanelli. Numerosi magistrati di Gela, biasimarono tutti quell’operazione ambigua e fallimentare di quell’ufficiale GdF criticando tantissimi punti oscuri definiti “opachi” anche dall’allora procuratore della Repubblica Asaro e dal presidente del Tribunale di Gela.

All’ufficiale Salemi, che venne subito trasferito in Trentino, tra le montagne dove pascolano gli stambecchi, gli allora pubblici ministeri Cannatà e Benetti gli tolsero le deleghe d’indagine, allontanandolo per sempre da Gela.

Il gip Lirio Conti ma anche tantissimi altri magistrati definirono “Complotto di Gela” l’intera vicenda anche perché le indagini ambigue ed inesistenti, dei finanzieri Salemi e Rappoccio, si basavo esclusivamente sulle dichiarazioni dei due criminali Acciaro e Tribolato, amici di merenda dello stesso ufficiale Salemi e che in un bar del suo paese (Avola), consumavano insieme a lui caffè e pasticcini, ideando il predetto complotto.

In realtà, chi commissionò la droga per incastrare l’insegnante e non restituirgli le sue 250 mila euro di quell’investimento/truffa , fu proprio il criminale gelese Acciaro Vincenzo, assicuratore e promoter ALLIANZ che aveva proposto a Timpanelli un investimento di 250 mila euro, soldi che il malvivente Acciaro, aveva fatto sparire con la complicità di un altro criminale poi messo in carcere, Biagio Tribolato.

Una vicenda contorta in cui criminali e finanzieri insieme hanno creato danni allo Stato per i numerosi e continui risarcimenti richiesti dal Timpanelli e danni allo stesso professore che ha sempre lottato senza guardare in faccia nessuno. Dopo che Timpanelli riuscì a fare arrestare il mafioso Tribolato e condannare il delinquente Acciaro di Gela, il maestro fece recapitare una torta con una grossa banana sopra, presso la caserma GdF di Gela. Una scritta al cioccolato esclamava bingo! Il riferimento era sia ai due malviventi condannati Acciaro e Tribolato che allo sconclusionato grido di gioia bingo del finanziere, il momento dell’arresto di Timpanelli. Prima della consegna in caserma, sulla torta, l’insegnante inserì due bustine di biochetasi, preoccupato che qualche finanziere non riuscisse a digerirla….

Mesi prima, fu lo stesso maestro a presentarsi in caserma con un pacco di paste di mandorla provenienti dal caffé dell’orologio di Avola, dove l’ufficiale vive e bar dove il finanziere Salemi organizzava summit assieme ai criminali Acciaro e Tribolato. Non per ulrimo da segnalare anche le telefonate registrate dal professore sia al maresciallo Rappoccio che una successiva al piantone di quella caserma.

Ma le numerose denunce a Timpanelli da parte dei finanzieri, le archiviazioni, i processi e le assoluzioni hanno dato sempre ragione al maestro gelese.

Oggi, gli auguri di Pasqua a coloro che crearono solo danni, tra uova, palle e sorprese ed una battaglia di verità e giustizia, portata avanti senza paura e senza guardare in faccia criminali e indumenti svuotati di ogni significato, oramai umiliati da chi li indossa ed imbrattati dal fango delle complicità.