GELA, DA DETENUTO A RICERCATORE UNIVERSITARIO

PER UNA VOLTA NELLA VITA, STIPENDIO DA MINISTRO MA ANCHE DOTTORATO DI RICERCA “POST LAUREAM” IN UNIVERSITÀ STATALE DELLA SPAGNA E TESI SUL BILINGUISMO INFANTILE CON L’ISTITUTO DI FILOLOGIA INGLESE. PER IL MAESTRO INNOCENTE DOMENICO TIMPANELLI, VITTIMA DI CRIMINALI ED INCOMPETENTI, UN NUOVO PERCORSO DA RICERCATORE ED UN INVESTIMENTO NEL TURISMO ESTERO

Ha superato l’esame del suo progetto dottorale, ottenendo dal Governo Spagnolo anche l’equipollenza della sua laurea in Lingue e Letterature Straniere, conseguita anni fa, a Palermo. E così il maestro Timpanelli, che fu vittima nel 2012 di un gravissimo errore giudiziario, lascia la Scuola “Enrico Mattei” di Gela per l’inaugurazione del prossimo anno accademico e si trasferisce a Madrid. “Non ho rimpianti e rimango per tutti il maestro Domenico, quello che ha saputo reagire contro criminali e corrotti”. Quanto accaduto a Gela in quell’anno, furono fatti gravissimi il cui movente erano 250.000 euro che il maestro Timpanelli aveva investito presso il promoter gelese Acciaro Vincenzo, condannato a 4 anni di reclusione dal Tribunale di Gela, condanna poi confermata in Cassazione a Roma ma penalmente inapplicabile poiché oggi il reato è prescritto. “Ho venduto tutto, anche due appartamenti e trasferito fondi verso una società estera che si occupa di turismo ed immobili di prestigio in Qatar e Canada. A Gela, solo una casa in affitto che utilizzerò per gestire futuri processi e rapporti con Scuola ed amici”. E questo mentre la cancelleria consolare dell’Ambasciata Italiana a Madrid invia al Preside della Scuola Mattei, a Gela una dichiarazione di valore che per il maestro Timpanelli rappresenta un’altra vittoria.

La Scuola italiana, infatti, continuerà ad erogare al maestro, stipendi, tredicesime e versamenti di contributi, fino ad Agosto 2024, data entro la quale Timpanelli dovrà presentare la sua ricerca dottorale innanzi ad una apposita commissione universitaria. A Gela, Timpanelli, rimpiazzato da una supplente, manterrà il suo posto d’insegnante con tutti i diritti previsti per legge a supporto degli studi di alta formazione. “Il mio sogno rimane comunque quello di dirigere un Resort della catena ANANTARA, gestiti da una grossa società thailandese ma di proprietà Qatariana. Vedremo cosa succede il prossimo anno ma una cosa è certa: a Gela ci sarò spesso e sarò l’ombra del promoter Acciaro che mi ha truffato e rubato le mie 250.000 euro, l’ombra del mafiosetto Tribulato, per adesso in carcere, mandato da Acciaro a mettere il pacchetto di droga dietro la ruota della mia auto al solo fine di aiutare Acciaro a disfarsi di me e del suo debito. Ma sarò l’ombra anche di quegli altri criminali che sotto il vestito che indossano sono sudici e che tra tutti sono i più pericolosi. Ciò fino a quanto un Giudice coraggioso, anche in un procedimento civile, non avrà la forza di scrivere in sentenza cosa veramente accadde quella notte del 27 Aprile 2012 e condannare Acciaro a pagare tutti i danni ed a restituirmi i miei soldi”. Condanna invece emessa dal Tribunale Civile del Lavoro contro la Scuola dove Timpanelli insegnava obbligata restituire al maestro, gli arretrati degli stipendi non goduti a seguito della sospensione causata da quell’ingiusto arresto. Nel 2012, dopo il complotto, al maestro venne negato l’insegnamento e fu integrato solo dopo che i Magistrati di Gela lo riconobbero innocente e vittima di simulazioni di reati a suo danno. Questo è il motivo per cui, in Settembre, Timpanelli ha percepito dalla Scuola, una busta paga di 45 mila euro ed il Ministero è stato costretto a versare contributi all’INPS in suo favore per altri 53 mila euro.

“Fui prelevato da casa e portato in carcere solo perché volevo indietro i miei soldi, quelli che per una vita, mi ero sudato e lavorato con tanti sacrifici. Non solo derubato e truffato delle mie 250 mila euro… Fui chiuso in cella da innocente, mi tolsero la mia serenità, la libertà, il lavoro, la mia reputazione di maestro e di operatore turistico e mi accusarono falsamente, oltre che di droga, di reati gravissimi. E pur di appropriarsi dei miei soldi non si fermarono innanzi a nulla perché per loro la mia vita non vale nulla; vale il dio denaro! Dopo 10 anni, i miei soldi non li ho mai più rivisti, ma Il broker gelese Vincenzo Acciaro, oggi condannato e salvato dal carcere a causa della prescrizione, dovrà ridarmi tutto indietro e pagare anche quei danni enormi per avere organizzato il complotto ed avere goduto di complici maledetti che gli diedero potere e gli permisero questo scempio”.  In ottobre 2019, durante una udienza in Tribunale, Acciaro dichiarò di essere a conoscenza che il maestro Timpanelli sarebbe stato arrestato e che tale notizia l’avrebbe appresa sia dallo stesso Tribulato, criminale amico di mafiosi del clan Cappello che dalla Guardia di Finanza, ovvero dall’ufficiale Paolo Salemi attualmente indagato.