COMPLOTTO DI GELA, CATTURATO CRIMINALE E CONDOTTO NEL CARCERE DI CALTAGIRONE

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IL M.LLO RAPPOCCIO NON RISPONDE AL TELEFONO ED IL MAESTRO MANDA IN CASERMA UN UOVO DI PASQUA KINDER CON DENTRO IL MANDATO DI CATTURA. TRA IL CRIMINALE TRIBULATO ED IL M.LLO GdF REGISTRATA UNA TELEFONATA, DOPO L’OPERAZIONE-PAGLIACCIATA, TELEFONATA AVVENUTA ALLE ORE 21,00 DEL 27 APRILE 2012 PER CONGRATULARSI DELL’ARRESTO DI UN INNOCENTE

Il lentinese Biagio Tribulato, vicino al mafioso Giuseppe Coniglione del clan Cappello di Catania é stato catturato dalla squadra mobile della Polizia di Stato di Canicattì dopo che il maestro di Gela, Domenico Timpanelli, ne aveva sollecitato l’arresto presso i PM della Procura di Gela, a seguito di condanna definitiva passata in giudicato. Biagio Tribulato deve scontare 3 anni e 6 mesi di carcere per calunnia e per avere simulato a danno del maestro di Gela, Domenco Timpanelli, tracce del reato di droga, dopo avere inserito dietro il passante ruota della vettura del maestro, un pacchetto contenente circa mezzo kilo di droga. Il criminale di Lentini era stato inviato dal mandante gelese Acciaro Vincenzo, assicuratore e promoter che voleva liberarsi così di un debito di € 250.000,00 dopo che lo stesso Acciaro aveva proposto ed ottenuto, dal maestro di Gela, un investimento rivelatosi una truffa. Un anno fa, il promoter Acciaro ha accusato l’ufficiale della GdF Paolo Salemi di Avola, allora in servizio a Gela, di avere garantito lui l’ingiusto arresto del maestro Timpanelli. Il predetto finanziere, avrebbe riferito ad Acciaro dell’arresto del Timpanelli giorni prima dall’operazione: “sapevo che Timpanelli doveva essere arrestato” ha pubblicamente dichiarato Acciaro in Tribunale. Operazione fallimentare che crea imbarazzo anche tra i vertici delle fiamme gialle, oltre che a qualche critica da parte del Procuratore di Gela Fernando Asaro e di alcuni PM. Il criminale Biagio Tribulato, esecutore del lavoro sporco, Acciaro Vincenzo, ideatore e mandante del complotto ed il finanziere Paolo Salemi, responsabile dell’operazione-pagliacciata, 20 giorni prima di arrestare ingiustamente Timpanelli, avevano organizzato un summit presso il Bar dell’Orologio di Avola, dove erano state studiate accuse da muovere poi in caserma, false denunce da ratificare e modalità operative dell’arresto. La Procura della Repubblica di Gela ha riaperto le indagini contro l’ufficiale della GdF che é indagato anche per falsa testimonianza, rivelazione di segreto d’ufficio, falso ideologico e calunnia. Biagio Tribulato che, nel Marzo scorso, si era recato a Canicattì per i suoi traffici illeciti, é stato catturato dal locale Commissariato della Polizia di Stato. « Un plauso ed un grazie di cuore va alla sezione catturandi della Polizia di Stato » dichiara il maestro Domenico Timpanelli. « Ci sono tra le forze dell’ordine anche persone per bene e giuste che lavorano con professionalità e senza condizionamenti: telefonerò in Commissariato per per mostrare a quei poliziotti la mia gratitudine » La notte dell’ingiusto arresto del Timpanelli e mentre Biagio Tribulato portava la droga da Catania a Gela, vi furono diverse, ingiustificate telefonate tra l’assicuratore Vincenzo Acciaro ed il delinquente da lui assoldato. Allo stesso modo, diverse telefonate tra lo stesso criminale Biagio Tribulato e l’ufficiale Paolo Salemi anche quando il finanziere era impegnato nel teatrino della ricerca di droga in casa dell’ignaro maestro Domenico. « Avevo chiesto con forza e disperazione di prendere le impronte digitali sull’involucro che conteneva i cinque panetti di droga, ma il finanziere, incurante della mia disperazione, fece poi sparire l’involucro e mandò in Procura a Gela solo le foto della droga contenute dentro il pacchetto » dichiara Timpanelli. « Tutto questo é successo per non restituirmi le mie 250 mila euro di cui Acciaro si é appropriato e che non mi ha mai restituito. Per tale motivo ho provveduto a pignorare tutti i suoi beni e spero che almeno il Tribunale Civile possa ridarmi ciò che mi é stato tolto con l’inganno. Acciaro ha avuto a suo fianco troppi complici mentre io ero solo, con la mia disperazione ed i miei perché, senza che all’inizio nessuno mi credesse. Spero che i magistrati siano sempre più vigili ed attenti e che non si facciano più incantare da certe sirene che invece furono e sono rimasti terribili mostri”.