GELA, NUOVA DENUNCIA DEL MAESTRO CONTRO IL MINISTERO DELLE FINANZE

ALCUNI POLIZIOTTI TEDESCHI, AMICI DEL MAESTRO, CHIEDONO, DI PORTARE IN GERMANIA, LA PEUGEOT DOVE, DIETRO LA RUOTA ESTERNA ANTERIORE,  SAREBBE STATA RINVENUTA LA DROGA  DAI FINANZIERI DI GELA. INTERESSATA  L’UNITA’ CINOFILA DI FRANCOFORTE

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Una prima richiesta danni per ingiusta detenzione aveva dato ragione al maestro Domenico Timpanelli ed un anno fa, la Corte d’Appello di Caltanissetta, aveva riconosciuto un parziale risarcimento rifiutato dal Timpanelli che aveva proposto opposizione presso la Corte di Cassazione a Roma. Ma di recente la Cassazione ha confermato la sentenza di Caltanissetta. Timpanelli, ha quindi dato mandato ai suoi legali di citare lo Stato Italiano per averlo ingiustamente arrestato e imprigionato il 27 Aprile 2012  dopo che, ad oggi, personaggi ufficialmente ignoti, avevano simulato a suo carico le tracce del reato di droga. “Sono convinto che la Suprema Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo, valuterà attentamente tutta la vicenda prima di emettere l’ ultima sentenza. Conosco bene Strasbourg, per avere vissuto da giovane anche in Alsazia e per averci parzialmente frequentato l’Università”, sostiene Timpanelli.

qqqIntanto, una nuova richiesta di risarcimento per danni morali, é già partita contro il Ministero delle Finanze e contro il comunicato stampa scritto e poi divulgato dalla Guardia di Finanza che utilizzò, a tal proposito, tutte le testate giornalistiche e reti televisive, nonché tutti i portali di notizie “on line”. La notizia di detenzione di droga, da parte del Timpanelli, rivelatasi totalmente falsa, era già stata presentata fin da subito in modo ambiguo particolarmente nella parte in cui il finanziere, scrivendo a tutta la stampa, comunicava che la droga era “nascosta e custodita nella sua autovettura” quando invece un pacco da mezzo kilo di hascisc, sarebbe stato estratto da dietro la ruota anteriore esterna dopo però che la perquisizione era finita e quando Timpanelli ed il suo avvocato erano di spalle e distanti dall’autovettura. Il Comunicato Stampa, emesso dalla Guardia di Finanza, ha quindi portato in errore tutti i giornalisti i quali hanno creduto e poi scritto  che la droga si trovasse dentro l’abitacolo, ovvero dentro la sua autovettura come falsamente pubblicato dai giornali La Sicilia, il giornale di Sicilia, A.N.S.A. Repubblica, La gazzetta del Sud, Rai e tantissime altre testate locali e nazionali. Era la notizia choc del maestro laureato che doveva fare scalpore, era l’immagine dell’educatore di bambini accoppiata a quella criminale del venditore di hascisc e canne, dello spacciatore, era questo paragone forte in notizie di stampa diffuse ai quattro venti che doveva creare disgusto nell’opinione pubblica. Un danno ingiusto ed enorme con gravissime frasi lesive dell’onore, dell’immagine del maestro a cui diversi genitori avevano affidato i loro bambini. “I finanzieri di Gela mi hanno anche denunciato per detenzione di monete romane di poco valore che invece qualcuno tra loro, grande esperto numismatico, ha  definito a torto “di notevole valore commerciale” quel qualcuno che poi fu doverosamente smentito dalla Sovraintendenza ai Beni Culturali. Ed anche in merito alle monete romane, pure quel procedimento fu archiviato come tutti quelli attivati dall’ufficiale di Finanza che nel 2012 prestava servizio a Gela. “Ho scritto più volte alla GdF di Gela chiedendo di avere copia del comunicato stampa che loro hanno trasmesso a Caltanissetta e, tramite il Comando Provinciale, lo hanno fatto recapitare a tutte le TV e giornali. I finanzieri me lo hanno sempre negato e tra mille scuse mi hanno risposto che si tratta di un documento interno. Eppure lo hanno fatto avere al mondo intero creando tramite la stampa, nell’opinione dei genitori  dei miei alunni, negli stessi bambini ed in tutta la società, lo scandalo raccapricciante di un mostro mascherato da insegnante.

Il comunicato stampa che la GdF ha inviato a giornali e TV e che ha rifiutato di dare al maestro Timpanelli
Il comunicato stampa che la GdF ha inviato a giornali e TV e che ha rifiutato di dare al maestro Timpanelli. Cliccare sull’immagine per ingrandirla e renderla leggibile

Ecco perché ho intrapreso una nuova azione legale che porterò fino in fondo ». I giornalisti? “ Furono dei creduloni, alcuni in cerca di notizie ad effetto ed ecco perché alcuni di loro li ho citati come testi ed al momento opportuno, avranno l’obbligo di testimoniare e dire la verità”. Nel frattempo Martedì 24 Maggio riprende in Tribunale a Gela il processo contro Biagio Tribulato, amico e socio del promoter gelese nonché presunto confidente dell’ufficiale di finanza, titolare delle inchiesta contro Timpanelli, tutte archiviate. Saranno sentiti altri finanzieri e lo stesso promoter gelese. Tribulato è accusato dalla Procura di Gela di avere simulato, a carico di Timpanelli, le tracce del reato di droga, proprio quella droga che il finanziere avrebbe estratto da dietro la ruota anteriore della Peugeot del Timpanelli e che innalzava in segno di vittoria, come un trofeo di guerra. Intanto alcuni poliziotti tedeschi, amici del Timpanelli, hanno chiesto al maestro di portare, in Germania, l’autovettura nella quale, dietro una ruota esterna, venne rinvenuta la droga, sembrerebbe per un esperimento proposto dall’unità cinofila di Francoforte.